La ‘pasta’ del Sol Levante: la triade dei tagliolini


“Chissà in Giappone quanto Sushi avrai mangiato, eh? Altro che quello che si trova qua da noi!”
Ecco una delle domande più frequenti che mi è stata rivolta al ritorno da Tokyo.
A dir la verità, sebbene in Giappone abbia mangiato ottimo sushi, come la cucina italiana non è fatta di solo Pasta e Pizza, così quella giapponese non è solo Sushi e Sashimi; anzi è davvero ricca di piatti a base di carne, pesce (cotto), verdure, riso e “pasta”.
Ed è proprio di questa “pasta” del Sol Levante che voglio parlarvi: la triade dei tagliolini giapponesi.

I SOBA


soba (蕎麦) sono tagliatelle di grano saraceno tagliate sottili. La versione più tradizionale prevede che vengano serviti in un brodo caldo chiamato tsuyu,ma oggi giorno se ne trovano con diversi condimenti. Potete assaggiare i soba veramente ovunque in Giappone; sono uno dei piatti popolari e vengono venduti sia nei banchetti delle stazioni, sia nei ristoranti esclusivi, dedicati a questo tagliolino.


soba serviti sullo zaru
D’estate sono molto apprezzati i zaru soba, ovvero i soba freddi (ovviamente cotti) serviti su un piatto di bambù (zaru) e accompagnati da tsuyu freddo; ho veramente apprezzato questa versione. Quindi, per chi avesse l’occasione di assaggiare i zaru soba, ecco le “istruzione per l’uso”:  davanti a voi avrete i soba freddi (spesso guarniti con alga nori) e una ciotolina con lo tsuyu freddo a cui potete aggiungere il wasabi, porro o zenzero; con le vostre hashi, ovvero le bacchette, prendete una piccola quantità di soba e immergetela nello tsuyu, quindi..Buon appetito!

GLI UDON

Gli udon (うどん) sono una varietà di noodle preparati con farina di grano, piuttosto spessi, lunghi e scivolosi: non vi dico quante volte ho fatto la “doccia” nel mangiarli con le bacchette!
Gli udon sono di solito serviti con zuppe di vario genere (con carne, pesce, verdure) oppure freddi.
Una delle varietà potreste averla assaggiata anche nei ristoranti giapponesi in Italia, ovvero gli yakiudon (焼きうどん). Gli “spaghetti” vengono cotti su una piastra (spesso la teppanyaki) insieme a verdure, carne o pesce; il tutto condito con un’ottima salsa.
Sono così gustosi che io stessa ho voluto provare a cucinarli in casa; quindi, se volete mettervi alla prova con la cucina giapponese, vi lascio la video ricetta: è più facile di quello che pensate!

IL RAMEN

Il ramen (ラーメン) è forse il tagliolino più famoso di tutti, soprattutto per le sue numerose comparse in diversi anime (cartoni animati giapponesi) emanga (fumetti giapponesi). Le origini sono cinesi e, infatti, l’ingrediente principale è costituito dai noodles cinesi di frumento.
Il ramen viene per lo più servito con un brodo (di carne o di pesce), ma esistono anche ramen “asciutti” accompagnati con una zuppa di miso a parte.
Potremmo definirlo uno dei piatti nazionali del Giappone: ogni regione del paese ha la propria ricetta e usa ingredienti specifici per la preparazione di questo piatto.  Lo stesso brodo può variare secondo la zona; il mio preferito è il tonkotsu ramen, ovvero noodles con brodo preparato con le ossa di maiale. Senza dover recarvi in Giappone, potete assaggiare un tonkotsu ramen presso il ristorante giapponese “Osaka” di Milano.
ristorante Osaka di Milano

Il ramen è così popolare che nel 1958 fu inventato il ramen istantaneo: da quel momento chiunque avrebbe potuto gustarsi il sapere del ramen, aggiungendo semplicemente acqua bollente. Non solo, nella città di Shin-Yokohama (a circa 40 minuti di treno da Tokyo) esiste il museo dedicato a questa pietanza: in un edificio di due piani, troverete tutto ciò che concerne la storia di questi tagliolini e al piano sotterraneo sarete catapultati in una Tokyo degli anni ’50.

museo del Ramen
Con una riproduzione fedele di un quartiere di Yokohama (le luci proiettate sul finto cielo simulano il momento del tramonto), è possibile camminare tra le viuzze caratteristiche e trovare negozi di caramelle, finti bagni termali e, ovviamente, ottimi ristoranti tipici di ramen (selezionati tra migliaia in tutto il Giappone). Il costo del biglietto è di solo 300 ¥ (circa 3 €) e il costo medio dei ramen è di 900 ¥ (circa 9 €): potete anche ordinare i mini ramen, in modo da assaggiarne anche due o tre diversi per un costo di circa 5 €.

Per raggiungere il museo del Ramen:

Dalla stazione di Shibuya, prendete il treno della linea Toyoko, direzione Motomachi – Chinatown.
Scendete alla stazione (fermata) di Kikuna e cambiate con la linea JR Yokohama, direzione Hachioji-Yuki. Fermatevi, quindi, alla stazione di ShinYokohama. Dalla stazione, seguite la mappa sottostante.
Vi lascio con un filmato girato durante un pasto, proprio a base di ramen, il mio piatto preferito: assaporerete il vero Giappone.


Ah! E non dimenticatevi di mangiarli rumorosamente (il termine giapponese per quest’azione è tsuru-tsuru), è il galateo nipponico che lo “impone”.
P.S: trovate i miei articoli sul Giappone anche sul sito di Remark-Re

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1 Response to La ‘pasta’ del Sol Levante: la triade dei tagliolini

  1. Hi, I agree with you. Really this blog is very informative.


    Linee di farcitura

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