Lolita: come bambole


Avete mai visto delle bambole vive, che camminano per la città, parlano, sorridono?
No, non sto sognando, né vi presenterò un nuovo film di fantascienza.
I colori vivaci delle lolita girls

Queste creature fanno parte della realtà giapponese e in una metropoli comeTokyo non è difficile avere incontri ravvicinati con ragazze “Lolita”.
Premetto che nella capitale giapponese, come in tante altre grandi città del mondo, le mode sono numerose e molto differenti, ma sicuramente stili shocking ed eccentrici sono maggiori che altrove.
Lo stile “Lolita” è nato negli anni ’80 per poi crescere sempre più, con la comparsa di numerose sottocategorie; non vi sono regole precise nel seguire questa moda, ma la sua caratteristica è quella di ispirarsi al genere Rococò e vittoriano. Il risultato? 人形(にんぎょう, lett. ningyou), ovvero una bambola.

E’ un look che ha sempre dato importanza ai materiali e alla manifattura dei vestiti. Generalmente prevede una gonna a campana lunga fino alle ginocchia, camicette, calze o calzettoni e anche copri capi tipici del periodo vittoriano.
Il termine “lolita” non ha nessuna allusione sessuale, anzi spesso si considera questo stile come una reazione alla tendenza tra le ragazze giapponesi (e non) a mostrare parti di pelle nuda, preferendo essere definite “carine” e “dolci”, piuttosto che “sexy”.

Recentemente, anche grazie al fenomeno del cosplay, lo stile Lolita si sta diffondendo anche in altre parti del mondo e si possono incontrare Lolita girls in varie convention del fumetto e anime (Italia compresa). Ancora i prodotti dello stile non sono facilmente reperibili in occidente, ma hanno aperto alcuni negozi a Parigi e a San Francisco.


Nel corso degli anni, gli stili Lolita sono aumentati e se ne possono catalogare almeno una quindicina, da quello più soft, a quello più maturo, sino al “dark Lolita”.

Un gruppo di Shiro e Kuro Lolita

Probabilmente vi starete chiedendo se queste ragazze si vestano davvero ogni giorno come se fossero delle bambole; ebbene, è probabile che, nel caso in cui siano delle studentesse, usino questi costumi durante il weekend, quando l’uniforme scolastica non è un obbligo. Lo stesso vale per eventuali impiegate di ufficio o lavoratrici part-time, al di fuori del loro orario di lavoro. Tuttavia, sebbene esistano diverse marche e negozi dedicati a questa moda (ovviamente le commesse sono rigorosamente vestite in stile Lolita: impeccabili!), acquistare abiti e accessori (voluminose e colorate parrucche) necessari per creare un solo outfit è generalmente molto dispendioso.

Di seguito vi presento alcuni dei sotto-stili Lolita

1) Gothic Lolita  










Nato dalla fusione tra lo stile Gothic e quello Lolita, è caratterizzato da abiti scuri, rossetto rosso e un trucco smokey scuro per gli occhi. Anche il make-up può essere più naturale, in base all’occasione.










2)  Sweet Lolita



E’ senz’altro lo stile più apprezzato, ma anche quello dai toni più infantili. 
vestiti davvero "dolci" per le Sweet lolita



I colori sono prevalentemente rosa pastello, bianco e celeste, diverse le stampe con giocattoli, fragole, ciliegie, dolcetti. Anche gli accessori (dai parasole alle borse) sono in tinta con l’abito, così anche il make-up.
Un rossetto rosa è altamente “sweet”.



3) Ouji Style






Chiamato anche Kodona (un termine occidentale), 
l’ouji style è considerato la controparte maschile della moda lolita. 
Spesso sono sempre delle ragazze che indossano questi abiti, 
ma anche gli uomini possono vestirsi in stile ouji (in questo caso si definiscono dandy).

pantaloni sono lunghi o anche corti al ginocchio; i capelli sono solitamente corti e il make-up leggerissimo o nero intorno agli occhi.





ALTRI STILI


Gli stili Lolita sono molti altri (shiro lolita, ovvero in abito completamente bianco; kuro lolita, con abito completamente nero; country lolita, sailor lolita, punk lolita, ecc.), uno più eccentrico e particolare dell’altro, con parrucche coloratissime e dagli enormi boccoli, parasoli in merletto, cuffiette in pizzo e borsette che sembrano dei gioielli.

Una Shiro e una Hime (principessa) lolita
A Tokyo potrete incontrare le Lolita girls ad Harajuku, durante il weekend, nei pressi della fashion street Takeshita o sul grande ponte all’entrata del santuario Meiji, chiamato Jingu Bashi.

delle Lolita girls al Mc Donald's

una sweet e una kuro lolita si tengono per mano





















Sono certa sia facile credere che ci sia del disagio giovanile dietro a questi visi e abiti angelici, ma vi assicuro che uno dei lati che più ho apprezzato di Tokyo (come di molte altre metropoli) è proprio la libertà con cui si sceglie il proprio guardaroba, non curanti dell’altrui pensiero; sperando che, anche nelle scelte importanti della vita, ognuno di noi possa essere altrettanto libero.

P.S: trovate i miei articoli sul Giappone anche sul sito di Remark-Re

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3 Responses to Lolita: come bambole

  1. Miki85 says:

    "Sono certa sia facile credere che ci sia del disagio giovanile dietro a questi visi e abiti angelici"
    mi dispiace informarti del contrario.
    ma si sa, purtroppo la diversità crea dei disagi a chi invece diverso non è....
    una ragazza non si veste così perchè hai dei problemi mentali! si veste così solo perchè gli piace!
    semmai sono quelli che seguono la moda "normale" hanno dei problemi, dato che non riescono ad esprimere un minimo di originalità, di cervello e di autonomia!
    ti pare normale vedere ragazzine di 14 anni che vanno a ballare con vestiti che arrivano a malapena a tappare certe zone? oppure quelle che vanno a scuola versione "sono appena uscita da una sfilata di moda" sono normali? quelle hanno dei problemi, non chi si veste lolita.
    smettetela di offendere e denigrare ciò che è diverso. non è da persone saggie, intelligenti e mature!

  2. Unknown says:

    Ciao "unknow".
    Credo che tu abbia frainteso totalmente l'articolo! :) Il mi pensiero sostiene esattamente il contrario di quello che tu hai pensato. Ho ben scritto che è facile pensare male di queste ragazze, perchè si vestono in modo "diverso" dal "normale" (tutti aggettivi molto soggettivi!!), ma che in realtà non hanno nulla di strano o malato! :) Guarda, sono ancora in Giappone e dopo mesi e mesi di vita qua concordo con te! Non capisco come tu abbia potuto leggere un pensiero così diverso dal mio in questo articolo! :)
    A presto!

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