Infatti, è stato molto più di un semplice press tour dedicato all’assaggio di alcuni prodotti tipici e a un breve workshop sullo scatto food.
All’Angolo dei Sapori di Torino, siamo stati accolti da un arcobaleno di colori e di profumi, e da un’atmosfera calorosa, tra sorrisi e gentilezze. Qua abbiamo incontrato produttori locali e nazionali, assaggiando alcune loro specialità: Alessandro Ravarino del birrificio Leumann di Collegno, Giovanni Testa, produttore di riso del novarese che ci ha raccontato l’unicità del suo riso Baldo riserva (lasciato fermentare 12 mesi dopo la raccolta), il giovane Edoardo di Suqqo (succhi di solo frutta e verdura, niente acqua, niente conservanti o coloranti), la ricotta piemontese Seirass (seirass sinifica proprio siero in dialetto e sta ad indicare quanto sia la scelta di questo ingrediente a fare la differenza), dai sapori dolci di una volta, del Caseificio Stella Alpina, lo zafferano di qualità superiore coltivato dall’Azienda agricola La Lumaca (allevatori di lumache) di Montalto di Roero e il Prosecco di Valdobbiadene dell’Azienda vitivinicola Andreola. Come sempre succede quando ci si diverte e ci si ritrova nel proprio habitat naturale (quello degli study trip UniSG style), il tempo vola. Le domande che vorrei fare ai produttori, con il risotto allo zafferano in una mano e un calice di Prosecco nell’altra, sono troppe; mentre salutiamo e ringraziamo l’incredibile e appassionato staff dell’Angolo dei Sapori, ognuno di noi sceglie un ingrediente offerto dal negozio, pronti per dirigerci alla Cookin’ Factory dove ci aspetta la chef Claudia Fraschini.
Un ultimo scatto sotto i riflettori ed ecco che Claudia ci chiama a tavola per scoprire e assaggiare le sue creazioni, preparate con i nostri ingredienti: carpaccio di rapa rossa, con crumble di grissini, pistacchi, toma di pecora e zest d’arancia; frittelle di crema di cavoletti di Bruxelles con acciughe; mono dose di maccherone alla norma (ps: rivoluzionaria la conserva di pomodoro preparata con l’estrattore!); e infine “A bite of Spring”, ovvero il dessert finale realizzato con la ricotta Seirass, gelatina di succo d’uva e acqua di rose, su una base di biscotto. L’ho chiamato così, perché sembrava di assaporare l’aria di primavera.

















